giovedì 8 maggio 2014

Sauna Italia México - prima parte

Il cinema è pieno di thriller legali così come le prigioni di presunti colpevoli. Dietro le sbarre spesso si nascondono storie che sembrano nate per il grande schermo e sono lì, pronte per essere trasformate nell'ennesimo film di genere. Prendete questa, per esempio.

All'alba del sismo che ha fatto tremare la terra di Guerrero, Oaxaca e il Distretto Federale, nella prima sala della Corte Suprema di Giustizia in Città del Messico si è discussa la proposta di un ministro di concedere la libertà immediata e assoluta a Florance Cassez, una giovane francese finita in carcere nel 2005 per un presunto sequestro.

Immortalata sul luogo del delitto durante l'operativo poliziesco dalle telecamere del notiziario mattutino di Televisa condotto da Carlos Loret de Mola, Cassez negava di avere a che fare con il rapimento delle tre persone che erano state tenute nascoste nel rancho di tale Israel Vallarta, ex fidanzato della francese e presunto capo della banda Los Zodiaco.

Peccato che la giornalista Yuli García si accorge che nel servizio qualcosa non quadra (il cancello esterno della proprietà è già aperto, gli agenti si muovono in maniera macchinosa, i cameraman sembrano sempre sapere da che parte girarsi) e convince la produzione di Punto de partida, il programma di opinione e analisi politica condotta da Denise Maerker per il quale lavora, a iniziare un'indagine in cui scopre che effettivamente si trattava di una finta diretta televisiva.

Il salvataggio delle vittime era stato ricostruito ad hoc nel servizio montato in collaborazione con l'Agenzia Federale di Investigazione che faceva capo a Genaro García Luna. Della serie – per parafrasare i Buggles – Reality Show killed the television news. Ma non è tutto. Due mesi più tardi, durante la messa in onda della puntata alla quale è invitato l'allora direttore dell'AFI, la stessa Cassez chiama in diretta e accusa Luna di essere un bugiardo perché in realtà lei era già finita in manette il giorno prima insieme a Vallarta e portata nel rancho solo per essere ripresa dalle telecamere.

In pratica si trattava di una messinscena di grande respiro cinematografico con tanto di dettagli scenografici: sul luogo del delitto erano stati messi in bella vista foto e oggetti personali della francese, ad annullare tra l'altro il senso dei passamontagna che secondo le vittime i sequestratori non si erano mai tolti. Qualche giorno più tardi viene ammesso pubblicamente che si è trattato di un servizio on demand: l'operativo era stato eseguito un paio di ore prima che arrivassero i giornalisti e in seguito ricostruito perché potesse essere mandato in onda a dimostrazione della lotta del governo del Presidente Fox contro il crimine organizzato.

Come se non bastasse, nel momento in cui si scopre la buffonata, i sequestrati cambiano la loro versione dei fatti. Se prima solo il ventunenne Ezequiel aveva menzionato la presenza nella banda di una donna con uno spiccato accento francese, adesso anche la signora Cristina e suo figlio Christian, di undici anni, dicono di ricordarsi di Florance. In più, se prima avevano affermato di non aver subito violenzia, adesso Cristina dichiara di essere stata ripetutamente violentata durante le due settimane di prigionia.


Le testimonianze sconclusionate dei tre ex ostaggi, il disinteresse da parte dell'AFI di investigare sopra altri due individui che tale Valeria, un'altra delle vittime della banda Los Zodiaco, dice di aver riconosciuto tra i suoi sequestratori, infittiscono la trama che presto vede l'entrata in scena di altri due personaggi chiave: il fratello della francese, Sebastien Cassez, e il presunto ex affiliato del servizio di intelligence di Israele, nonché amico di Genaro García Luna, Eduardo Margolis, entrambi soci nelle imprese Radiancy de México e Sauna Italia México. Continua...

(uscito nell'aprile 2012 su Mexican Radio: una reporter in terra di mariachi, il blog che pubblico ogni mese su Freequency, la rivista per iPad che si può scaricare gratuitamente qui




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