giovedì 8 maggio 2014

Il ponte dell'amore

Lo scorso dicembre, a Roma, ci fu una polemica per l'albero di natale (ecologico) installato in Piazza Venezia su richiesta del sindaco Alemanno. Un enorme cono bianco di cartapesta alto dieci metri, con tanto di fiocco tricolore ad adornarlo per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Talmente trash da avere vita breve: fu rimosso la sera stessa, non prima di aver fatto il giro del web con foto incriminanti postate da furiosi romani e turisti fai da te.

Anche da questa parte del mondo i sindaci non sono esenti da critiche. In occasione della festa degli innamorati Ricardo Sheffield Padilla, sindaco di León, Guanajuato, ha fatto costruire un gigantesco cuore rosso di metallo che da qualche giorno abbraccia il cosiddetto Ponte dell'amore, un'opera pubblica iniziata dalla vecchia amministrazione municipale e rimasta ad oggi inconclusa.

Con un investimento di 40 milioni di pesos (più di 2 milioni di euro), il ponte avrebbe dovuto essere completato per il 14 febbraio, tuttavia la pioggia ha ritardato i lavori e finora l'unica cosa portata a termine è il cuore di tre metri e mezzo d'altezza che campeggia al centro del manufatto. In seguito alle critiche da parte dei cittadini, che si sono scatenati su web con commenti al vetriolo, il sindaco si è affrettato a spiegare che il cuore è stata pagato di tasca sua, a fine febbraio verrà rimosso e che è stato posto sul ponte nel tentativo di stabilire una nuova tradizione.

L'idea è che il cavalcavia pedonale, con o senza cuore, possa essere un luogo romantico dove le coppie possono andare ad agganciare un lucchetto per sigillare il loro amore. Vi dice qualcosa?

Effettivamente Ricardo Sheffield si è ispirato a Ponte Milvio e al fenomeno esploso in tutta Europa con il successo di Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia (sic). In pratica gli italiani, oltre che per il mandolino, la pizza, gli spaghetti, la mafia e Berlusconi adesso sono conosciuti all'estero anche per Moccia. C'è da esserne orgogliosi...


Comunque, il sindaco di León ha voluto l'ultima parola e in risposta alle critiche dei cittadini ha dichiarato di aver letto su web vari commenti divertenti e, felicitandosi dell'ingegno dei messicani, ha aggiunto: “Spero che queste persone abbiano la stessa voglia di lavorare, perché vedo che hanno adoperato ore e ore della loro creatività per manifestare il proprio disappunto contro quest'opera”. 

(uscito nel marzo 2012 su Mexican Radio: una reporter in terra di mariachi, il blog che pubblico ogni mese su Freequency, la rivista per iPad che si può scaricare gratuitamente qui



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