giovedì 8 maggio 2014

Edgardo Altamirano Martínez: l'acchiappafilm

Cinque anni fa Michel Gondry posava uno sguardo nostalgico sul cinema e sulla condivisione della memoria cinematografica nel bel Be Kind Rewind dove i due buffi personaggi interpretati da Mos Def e Jack Black riproducevano copie domestiche di grandi successi di cassetta come Ghostbusters - Acchiappafantasmi, A spasso con Daisy e Robocop.

Edgardo Altamirano Martínez non ha visto Be Kind Rewind, non sa chi sia Michel Gondry e a dirla tutta nel pueblo dove è nato e vive non esiste neanche una sala cinematografica. A Santa María Zoquitlán, municipio dello stato di Oaxaca in cui abitano poco più di 1500 anime, per vedere un film bisogna noleggiarlo e spesso accontentarsi della pessima qualità di una copia pirata.

Edgardo ha imparato a fare cinema da solo, girando e buttando materiale, provando e spostando luci e pannelli. Ha imparato i trucchi del mestiere con i contenuti extra dei dvd, ascoltando questo o quel regista spiegare come aveva girato una determinata scena. Prima di dirigere, produrre e montare per  un esame El infierno di Luis Estrada – campione d'incassi al box office messicano nel 2010 – ha scritto e messo in scena varie rappresentazioni teatrali e si è inventato una radionovela a puntate che ha realizzato insieme ai suoi compagni di classe per un altro progetto scolastico.

Per produrre il remake del film di Estrada ha dovuto scegliere le location adatte, comprare una ventina di pistole giocattolo e modificarle perché sembrassero vere, noleggiare le videocamere e qualche rozzo macchinone da narcotrafficante (da veri narcos della zona), e coinvolgere i suoi compagni nell'impresa titanica. Costo dell'operazione: circa duemila pesos, ovvero un centinaio di euro. Il risultato è strabiliante. Chi sente parlare del progetto vuole conoscere il ragazzo; un maestro del Centro de Capacitación Cinematográfica che ha visto il film riprodotto sul cellulare di Edgardo ha gridato al miracolo dicendo che il remake era meglio dell'originale; un noto pittore messicano, venuto a conoscenza della sua storia, si è offerto di regalare al giovane cineasta una macchina da presa perché possa continuare a fare film.

Per il momento Edgardo Altamirano Martínez lavora come elettricista insieme allo zio. Quello che guadagna lo porta a casa. Ma chissà che un giorno non possa davvero dedicarsi al cinema a tempo pieno e realizzare il progetto che sogna da tanto: fare un documentario sul tempio del suo pueblo. E magari diventare il prossimo Quentin Tarantino. Anche se Edgardo Altamirano Martínez non sa neanche chi sia Tarantino.

(uscito nel gennaio 2012 su Mexican Radio: una reporter in terra di mariachi, il blog che pubblico ogni mese su Freequency, la rivista per iPad che si può scaricare gratuitamente qui




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