Cinque anni fa
Michel Gondry posava uno sguardo nostalgico sul cinema e sulla condivisione
della memoria cinematografica nel bel Be
Kind Rewind dove i due buffi personaggi interpretati da Mos Def e Jack
Black riproducevano copie domestiche di grandi successi di cassetta come Ghostbusters
- Acchiappafantasmi, A spasso con Daisy e Robocop.
Edgardo Altamirano
Martínez non ha visto Be Kind Rewind,
non sa chi sia Michel Gondry e a dirla tutta nel pueblo dove è nato e
vive non esiste neanche una sala cinematografica. A Santa María Zoquitlán,
municipio dello stato di Oaxaca in cui abitano poco più di 1500 anime, per
vedere un film bisogna noleggiarlo e spesso accontentarsi della pessima qualità
di una copia pirata.
Edgardo ha imparato
a fare cinema da solo, girando e buttando materiale, provando e spostando luci
e pannelli. Ha imparato i trucchi del mestiere con i contenuti extra dei dvd,
ascoltando questo o quel regista spiegare come aveva girato una determinata
scena. Prima di dirigere, produrre e montare per un esame El infierno di Luis Estrada
– campione d'incassi al box office messicano nel 2010 – ha scritto e messo in
scena varie rappresentazioni teatrali e si è inventato una radionovela a
puntate che ha realizzato insieme ai suoi compagni di classe per un altro
progetto scolastico.
Per produrre il
remake del film di Estrada ha dovuto scegliere le location adatte, comprare una
ventina di pistole giocattolo e modificarle perché sembrassero vere, noleggiare
le videocamere e qualche rozzo macchinone da narcotrafficante (da veri narcos
della zona), e coinvolgere i suoi compagni nell'impresa titanica. Costo
dell'operazione: circa duemila pesos, ovvero un centinaio di euro. Il risultato
è strabiliante. Chi sente parlare del progetto vuole conoscere il ragazzo; un
maestro del Centro de Capacitación Cinematográfica che ha visto il film
riprodotto sul cellulare di Edgardo ha gridato al miracolo dicendo che il remake
era meglio dell'originale; un noto pittore messicano, venuto a conoscenza della
sua storia, si è offerto di regalare al giovane cineasta una macchina da presa
perché possa continuare a fare film.
Per il momento
Edgardo Altamirano Martínez lavora come elettricista insieme allo zio. Quello
che guadagna lo porta a casa. Ma chissà che un giorno non possa davvero
dedicarsi al cinema a tempo pieno e realizzare il progetto che sogna da tanto:
fare un documentario sul tempio del suo pueblo. E magari diventare il prossimo
Quentin Tarantino. Anche se Edgardo Altamirano Martínez non sa
neanche chi sia Tarantino.
(uscito nel gennaio 2012 su Mexican Radio: una reporter in terra di mariachi, il blog che pubblico ogni mese su Freequency, la rivista per iPad che si può scaricare gratuitamente qui)
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