lunedì 28 marzo 2011

Bustin' Surfboards a Barra de la Cruz

In quasi due anni che io e Wolf viviamo qui non eravamo ancora mai stati a Barra de la Cruz, una spiaggia - con annessa laguna - selvaggia e infinita che si trova a circa quaranta minuti da casa nostra. E dire che tutti i nostri amici surfisti ce ne avevano sempre parlato come il non plus ultra della costa del Pacifico sud al punto che persino io, in una serata ebbra di cui ho ancora i ricordi confusi, ho iniziato a decantarne la bellezza pur non essendoci mai stata. 
Finché nel week end non ho deciso che era giunta l'ora che io e Wolf andassimo a conoscere il paradiso terrestre dei surfisti, e domenica mattina l'ho buttato giù dal letto per trascinarlo a Barra. Con noi sono venuti anche i "dudes" del GSD (Hurley direbbe i "cosi"), Papá - ovvero il mio papà messicano - e Da-man, l'altro compañero di lavoro di Wolf. La vista dall'alto del promontorio bastava da sola per togliere il respiro. Arrivati all'imbocco della statale, si srotolava sotto ai nostri occhi un tappeto verde di palme e piantagioni interrotto solo dalla stradina che ci avrebbe portato fino all'Oceano. Io e Wolf ci siamo guardati per un istante, i nostri occhi accecati da tanta bellezza, prima di iniziare a scendere con la Jeep. 
Come si può descrivere una spiaggia vergine che sembra non avere fine, con l'orizzonte che si perde nell'umida foschia delle onde? Neanche il vento che continuava a sollevare una quantità inaudita di sabbia che picchiava contro i nostri corpi unti da bloqueadores solares è riuscito a mettermi di cattivo umore (chi mi conosce sa bene che da quando ho scoperto la comodità degli scogli di Porto Venere soffro di una forma di intolleranza alla sabbia). Anzi, proprio grazie a quelle mitragliate continue di arena, ho avuto la fortuna di assistere a uno degli spettacoli più belli della mia vita.  
Munita di iPod - e selezionata la funzione "brani casuali" - decido che per evitare i colpi è meglio passeggiare lungo il bagnasciuga e inizio la mia camminata verso l'infinito. Mi avvolge la voce di David Sylvian e penso che è quanto di più bello ci possa essere per descrivere musicalmente lo scenario che mi si presenta davanti. Una lingua di sabbia bianchissima, bagnata dalle onde schiumose dell'Oceano... e in fondo, laddove arriva il mio sguardo, una moltitudine di uccelli impettiti, schierati sulla spiaggia con lo sguardo rivolto verso l'acqua cristallina. Penso: "mi voglio spingere fin lì..." Poco dopo, quando man mano che mi avvicino si fa largo dalle dune lo scorcio della laguna con le sue acque verdi, placide, immobili, ha inizio il finale - suonato al piano da Trent Reznor - della versione live di Piggy dei Nine Inch Nails (eh?!). E ancora, quando riprendo il cammino saltellando nella schiuma, parte Bustin' Surfboards dei Tornadoes (grazie Quentin!). Mi dico che io e il mio iPod ci intendiamo alla grande e sorrido felice.

L'impensabile succede alla successiva canzone. Ho appena raggiunto quella che prima appariva solo una macchia di volatili. Mi trovo a pochi passi da una cinquantina di gabbianelle, qualche avvoltoio sparso, un centinaio di pellicani tutti intenti a osservare il milione di sardine che (per qualche strana ragione) sguazza a qualche metro dalla riva. E mentre mi avvicino, sulle note di Little Bird dei Goldfrapp, la schiera di uccelli si alza in volo e si libera nell'aria proprio quando Alison Goldfrapp sussurra Now we are free, Now we are free. Di fronte a me sta andando in scena lo spettacolo più bello del mondo e io, frastornata da tanta meraviglia, inizio a battere le mani commossa e con le lacrime agli occhi ringrazio quella magnifica compagnia di ballerini in volo che mi ha regalato un attimo di intensa felicità.


Questa è la prima parte della selezione scelta dal mio iPod (e dal destino) per accompagnare la mia passeggiata a Barra de la Cruz: A Fire in The Forest - David Sylvian, Piggy - Nine Inch Nails, Ooh La La - Goldfrapp, Human Fly - Nouvelle Vague, Tired Feet - Alela Diane, Bustin' Surfboards - The Tornadoes, Little Bird - Goldfrapp, The Great Below - Nine Inch Nails.

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