martedì 22 marzo 2011

Il diario di Loto Jones

Ultimamente Miss Loto è parecchio sbadata. È come se vivesse in un mondo tutto suo nel quale è permesso dare ai volti dei conoscenti nuovi nomi, insomma, scambiarli per qualcun altro. Poi inciampa, ruzzola, sbatte contro gli spigoli delle porte, gli sgabelli dei bar, si taglia, si brucia, si scortica, ha il corpo perennemente pieno di lividi. Un vero disastro che neanche a cinque anni... Ma le sue metidas de pata (gaffe o, se preferite il francese, figure di merda), quelle sono entrate nella storia di Santa Cruz. 

Come quella volta in cui, entrando alla Crema, uno dei bar più gettonati del pueblo, è andata a salutare due suoi conoscenti sicura che uno dei due fosse tale Cubo ("Hola Cubo, ¿que tal?" "..."). Il giorno dopo, riferendo dell'incontro all'amica Kira, aggiunge: "Comunque quel Cubo lì si è fatto proprio bruttino", per poi rincontrarlo qualche ora dopo al Dublin e rendersi conto dello scambio di persona nel momento in cui Kira lo saluta per nome, Joél... Eh sì.

Ma niente batterà mai la sera in cui ha scambiato Valdes, un celebre notaio del posto con il quale aveva già conversato amabilmente (e sotto effetto alcolico) in un'altra occasione, per Salvador, un suo ex vicino di casa, costruttore, che peraltro aveva incrociato la settimana prima all'inaugurazione di una gioielleria. Ora, se anche fosse stato lui, l'ex vicino, che bisogno c'era mai di chiedergli "E dimmi, vivi ancora nell'edificio amarillo (giallo)?". Valdes l'ha guardata confuso per qualche secondo prima di girarsi un poco e indicare con il dito verso la strada alle sue spalle, aggiungendo un timido "vivo lì in fondo alla strada". Loto stava per sprofondare nel gelo che si era creato quando l'amica Kira, capita la situazione, l'ha salvata sbottando: "Valdes, che ti è preso, perché non hai risposto subito?" E lui: "Perché stavo pensando di che colore fosse la mia casa ma non sono proprio riuscito a ricordarmelo!"

In fondo è bello vivere in un posto in cui la gente, di sera, è troppo ebbra per rendersi conto delle gaffe di una rimbambita. Comunque, d'ora in poi chiamatemi Jones, Loto Jones.



Nessun commento:

Posta un commento