lunedì 14 febbraio 2011

Stella recupera punti

Stella e Flaco sono fratelli e lavorano entrambi in radio. Da quando ho iniziato la mia collaborazione con il negro all'interno del notiziario locale, mi sono stati affiancati nelle registrazioni. A turno Stella e Flaco mi consigliano come leggere senza che si noti, tagliano le mie gaffe, i respiri e le parolacce che mi escono quando sbaglio la pronuncia, e poi montano il parlato come se fossi una perfetta italiana che blatera in spagnolo di musica e altre cose.
Stella ha ventiquattro anni, si è laureata con una tesi sulla Radio commerciale Vs la Radio Culturale, e ogni volta che mi vede arrivare si illumina con un sorriso di benvenuto. Tra una registrazione e l'altra abbiamo iniziato a conoscerci e da qualche tempo siamo entrate in confidenza. L'altro giorno stavamo parlando del mestiere del giornalista.

Lei: È da poco che fai questo lavoro?
Io: No, a dire la verità sono dodici anni che faccio la giornalista.
Lei: [...] 
Io: Be', magari non sembra, ma io ho trentacinque anni, posso capire che ne dimostri di meno e quindi...
Lei: [...]

Ora, io non so se offendermi perché mi sono sentita dare della vecchia o perché mi sono sentita dare dell'incompetente. Comunque questo succedeva lunedì scorso. Oggi era di nuovo giorno di registrazione, e Stella era seduta al suo posto, seminascosta dall'immenso Mac che regna sulla scrivania, con il suo immancabile sorriso. Siccome ieri è scomparsa una leggenda della musica e del cinema messicano, Manuel Esperón, le stavo chiedendo di farmi sentire le varie versioni che avevano di una delle sue più celebri canzoni, Amorcito Corazón, per metterla nel programma di oggi. Mi fa il nome di un certo Víctor García, di cui avevo letto proprio il giorno prima. "Conosco Víctor García!" dico. "È quel chavo (ragazzo) che ha la mia stessa età!" Poi la guardo, lei mi guarda e aggiungo "Be' oddio, chavo, è quel vecchio che ha la mia età", ottenendo la sua risata cristallina. Messo in chiaro che ho iniziato a lavorare in radio qui in Messico e che non l'avevo mai fatto prima (eh sì, ho passato tutta la settimana a scervellarmi su cosa volesse dire quel silenzio e sono giunta alla conclusione che il suo "è da poco che fai questo lavoro?" si riferisse alla radio), mentre stavo sistemando le cuffie e mettendo via il microfono rompe il silenzio. "Sai, nonostante tu sia qui da relativamente poco tempo lo parli proprio bene lo spagnolo". 

Stella si è meritata un invito a pranzo. Mercoledì io e Kira la porteremo dall'indiano. E se non le dovesse piacere... be', la vendetta è un piatto da servire speziatissimo.

Manuel Esperón

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