venerdì 15 aprile 2011

Ambulante (y algo más)

Sei anni fa il produttore messicano Pablo Cruz, fondatore della Canana Films, e i suoi due associati - gli attori e registi Gael García Bernal e Diego Luna - hanno ideato Ambulante, un festival itinerante che porta i documentari in luoghi dove altrimenti difficilmente verrebbero visti. Quest'anno, per la prima volta da quando ha aperto i battenti nel 2006, Ambulante Gira de Documentales è giunto anche in questo piccolo pueblo di due pescatori e un cane che si estende con le sue nove baie lungo la costa del Pacifico sud, a un paio di ore dalla Puerto Escondido di Gabriele Salvatores. 

Il miracolo si è compiuto grazie agli sforzi del Chivo, il direttore delle relazioni pubbliche - di anni ventotto - che per riuscire a portare la cultura a Bahías de Huatulco si è impegnato a trovare tutti gli sponsor che coprissero i costi (60mila pesos) in modo che l'ayuntamiento comunal (il Consiglio comunale) si potesse permettere di ospitare questo prestigioso festival spendendo appena sette mila pesos. L'evento che ha segnato la tre giorni di Ambulante a Huatulco è stata la partecipazione di Peter Martin, co-produttore di uno dei documentari in mostra, Waste Land. Diretto da Lucy Walker, il film segue passo passo lo straordinario progetto del celebre artista brasiliano Vik Muniz mentre racconta le storie dei cosiddetti catadores, questi raccoglitori che ogni giorno frugano tra il sudiciume e la spazzatura alla ricerca di materiale riciclabile a Gramacho Jardim, la più grande discarica del mondo che si trova nella periferia abbandonata di Rio de Janeiro.

Lunedì scorso, finita la trasmissione in radio, ci vengono a prendere quelli dell'ayuntamiento comunal e prima di dirigerci alla spiaggia per pranzare, passiamo all'Hotel a recuperare il produttore inglese e lo staff del festival formato da una canadese, una francese e un messicano, tutti e tre di stanza a Città del Messico. Viaggiamo a bordo di un Suv, una delle auto più sospette da queste parti, e siamo in otto, in troppi per passare inosservati, tant'è che nel nostro tragitto per la Entrega veniamo fermati da un blocco di marinos nei pressi del Sector Naval Militar di Santa Cruz. Ci chiedono di scendere dal veicolo e di metterci al lato della carretera. Uno dei marinos ci fa delle foto, Pepe gli intima di smettere, gli dice che per farlo ha bisogno di un permesso. In tutta risposta il capitano ci chiede se abbiamo armi a bordo. Pepe aspetta un po' a rispondere, lo guardo, è encabronadisimo, gli chiede di poter vedere il tesserino di riconoscimento. È un testa a testa. L'ispezione del Suv dura dieci minuti, il sole picchia sui nostri capi, i volti sono imperlati di sudore, io sogno una Pacifico ghiacciata. Quando infine ci lasciano andare, tiriamo tutti un sospiro di sollievo e in pochi minuti raggiungiamo il ristorante La langosta gorda, uno degli sponsor.

Ci sediamo in modo che io possa avere di fronte il co-produttore per l'intervista che abbiamo accordato. Peter Martin avrà si e no 38 anni, di bell'aspetto, longilineo, ha il classico volto e portamento dell'artista inglese, sciolto, sobrio, attento. È nato a Liverpool, mi racconta, ma ha vissuto aaanni a Londra. Di recente si è trasferito a Los Angeles perché dopo la candidatura all'Oscar per Waste Land, nel febbraio scorso, lo vogliono tutti. È sul punto di ripartire per il Brasile dove girerà un altro documentario. È uno forte, si capisce subito. Scopro che ha iniziato la carriera come giornalista musicale, proprio come me. Mi racconta del documentario, di come ha cambiato mille facce lungo la lavorazione. Siamo entrambi d'accordo che Il discorso del re sia un film sopravvalutato, non meritevole di tutti quegli Oscar. Entrambi avremmo voluto vedere sul podio Christopher Nolan per il meraviglioso Inception. Gli spiego la teoria del tempismo con Shutter Island e ottengo la sua più totale attenzione. Siamo perfettamente allineati. 

A quel punto iniziamo a spettegolare di questo e quell'attore, mi racconta di quei due che si sono lasciati e lei si è messa con James Bond, di quell'attrice che si fa regolarmente tutti i macchinisti, elettricisti e tecnici dei film di cui è protagonista perché ha un debole per gli uomini in tenuta da lavoro, e di quell'altra invece che è stata con tutti i suoi partner di set da quando ha raggiunto la maggiore età...  Solo dopo aver bevuto un Mezcal, a fine pranzo, gli faccio la domanda che mi tenevo da parte da ore: "per caso sei parente di Chris Martin?" Lui mi guarda sorpreso e fa sì con la testa. "Ho un aneddoto divertente sui Coldplay..." gli dico ma non mi lascia neanche iniziare a raccontare l'episodio. Mi dice di avere lui una cosa da raccontarmi sul conto del suo lontano cugino, ma prima mi chiede di spegnere il registratore. CLICK.

La proiezione di Waste Land (Reino de basura)
nel Teatro del mar di Santa Cruz
- lunedì 11 aprile 2011 -
Miss Loto, Peter Martin e lo staff di Ambulante
a Casa Mayor, al termine della proiezione

2 commenti:

  1. Pazienza, me lo racconterai tra due settimane, quando ci vedremo a la Entrega! :-)

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  2. hahaha. neanche se mi fai bere 6 mezcal!

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